L'auto impara e ... guida
L'auto impara e ... guida
19/10/2015

Ormai è chiaro, la sfida tra i colossi dell’auto e non solo, riguarda le vetture in grado di guidare da sole.

Le moderne berline sono dotate di sofisticati sistemi di guida “assistita” per aiutarci a non commettere errori (Cruise Control adattativo per “agganciare” l’auto che ci precede, mantenere la distanza di sicurezza e frenare in caso di necessità), riconoscere gli ostacoli, i cartelli stradali e anche mantenere la carreggiata (grazie a speciali telecamere in grado di riconoscere le linee bianche).

Le vetture 2.0 dovranno però fare di più.

Google è stato il pioniere in questo campo e, ad oggi, vanta forse il progetto più avanzato e vicino alla commercializzazione (si parla del 2020). Le vetture driverless di Big G sono già “su strada” in condizioni di traffico reale, e accumulano chilometri ed esperienza.

La concorrenza però è nutrita e non resta certo a guardare.

Ford, grazie al sistema LIDAR (Light detection and ranging) è in grado di proporre auto in capaci di “muoversi” senza contributi da parte dell’uomo. Un fascio di raggi luminosi di determinate frequenze vengono sparati nell’ambiente che circonda il veicolo. Speciali sensori analizzano i “ritorni” di questi raggi (2 milioni e mezzo di volte al secondo) e ricostruiscono digitalmente l’ambiente: un computer a bordo dell'auto analizza i dati e prende le decisioni.

Mercedes ha da poco presentato la sua concept car F 015 Luxury in Motion che rappresenta la visione dell’azienda di Stoccarda sul futuro dell’auto: una vettura in grado di viaggiare in autonomia e sicurezza trasportando quattro passeggeri nel più totale confort e con la tecnologia più avanzata (schermi ad alta definizione sono presenti in ogni pannello comandati attraverso sistemi touch screen e in grado di riconoscere i movimenti dell’occhio).
Abbiamo un piano in atto per fare il grande balzo che ci è richiesto per passare da tecnicamente fattibile a commerciale attuabile”, questo è il pensiero di Dieter Zetsche, Daimler AG chairman e capo di Mercedes-Benz sui futuri sviluppi.

Voci di corridoio inseriscono anche Apple nella partita. Il progetto autonomo della casa di Cupertino, noto come “Titan”, potrebbe venire alla luce a breve. Secondo indiscrezioni il colosso californiano avrebbe assunto un team di professionisti dell’industria automotive e starebbe valutando la Concord Naval Weapons Station (ex base militare ad una cinquantina di chilometri da San Francisco) come banco di prova per le nuove vetture. Non è ancora ben chiaro se Apple punti ad una vera e propria vettura (iCar) o “soltanto” ad una tecnologia da vendere alle case automobilistiche (come già accade con CarPlay).